Elenco

  • Cinema
  • Ippica
  • Narrativa
  • Pubblicazioni Personali

martedì 21 marzo 2017

Recensione Narrativa: IL GIOCATORE OCCULTO di Arturo Perez Reverte



Autore: Arturo Pérez Reverte.
Titolo Originale: El Asedio.
Anno: 2010.
Genere: Giallo storico.
Editore: Marco Tropea Editore.
Pagine: 640.
Prezzo: 20 euro.

Commento a cura di Matteo Mancini.
Dal creatore del Capitano Alatriste oltre che del romanzo Il Club Dumas, reso famoso dalla trasposizione cinematografica curata da Roman Polanski col titolo La Nona Porta, arriva questo dramma storico con venature gialle che va sotto il titolo L'Assedio, edito in Italia con il meno calzante Il Giocatore Occulto. 
Romanzo fiume, oltre seicento pagine (molte delle quali superflue), caratterizzato per esser il risultato di quattro distinte storie che si intrecciano e che hanno tutte sede nella Cadice del 1811. Perez Reverte realizza così un elaborato storico che mette in scena l'assedio della città di Cadice, porto fondamentale per i traffici di merci tra la Spagna (Europa) e le Americhe, per effetto delle truppe napoleoniche. All'interno di questo contenitore, ovvero il contesto storico, mentre i Francesi sparano bombe sulla città, spesso e volentieri, non riuscendo a farle esplodere per problemi di gittata, Reverte inserisce una serie di ulteriori storie che dilatano il soggetto spingendolo a prendere vie diverse e non per forza di cose connesse tra loro. Tra tutte spicca quella di un assassino seriale, di cui al titolo, che uccide a colpi di frusta delle giovani donne infierendo sui cadaveri al punto da scarnificarli fino a che non si vedono le ossa. L'autore, tuttavia, si limita a tracciare i contenuti superficiali di un giallo, ma non lavora sull'intreccio mystery. Non c'è speranza per il lettore di capire chi sia l'assassino e il tutto viene messo in scena con fare poliziesco, come se si fosse in un moderno noir, rendendo di fatto poco accattivante la lettura (specie andando avanti nel testo). A ogni modo è proprio la storia di questo assassino che rende vivo il romanzo, facendo a rimbalzo con i traffici organizzati da una giovane nobile convinta a investire sulle navi corsare, che praticano una forma di pirateria (a danno delle navi nemiche) legiferata dallo Stato spagnolo, per trovare gli introiti indispensabili a far fronte al periodo di magra che soffoca la città. Il tutto è funzionale a Reverte per dedicare ampio spazio alla caratterizzazione dei personaggi, ma soprattutto del contesto socio-politico ed economico generale. Viene così offerto un completo quadro della Cadice del 1811, sia geografico che architettonico che, in special modo, cittadino. Un contesto in cui si sviluppano duelli d'onore, antiche forme di galateo, feste in maschera e dibattiti politici, a cui fanno da contraltare le incursioni belliche con descrizioni di tecniche di guerriglia, sia terrestre che marine, e descrizioni balistiche atte a spiegare le parabole coperte delle bombe. Vediamo così la vita di una città che prosegue, protetta tra le sue mura, nonostante la guerra che sta bussando proprio dallo specchio di mare su cui si affaccia l'agglomerato urbano. Ecco allora che il lettore si imbatte in interi capitoli, narrati sia dal punto di vista dei francesi (attaccanti) sia dal punto delle truppe ispanico-inglesi (difensori), con spiegazioni di armi, gittate, strategie militari, depredaggi e via dicendo. Ed è proprio in ordine ai punti delle cadute di queste bombe che si verificano gli omicidi, quasi come se l'assassino prevedesse le zone di scoppio e scegliesse così di anticipare l'evento firmando la scoperta con un omicidio premonitore. Il commissario Tizon (nome quanto mai appropriato per descriverne la peculiarità manesche), un rude poliziotto all'antica (già per l'epoca) che disottempera all'orientamento di vietare la pratica della tortuna come via per ottenere le confessioni, sarà il personaggio che cercherà di garantire alla giustizia lo sconosciuto assassino. Si tratta di un poliziotto goffo, amante degli scacchi e propenso a trovare collegamenti e relazioni alquanto improbabili e cercare di forzare gli accadimenti per giustificare le proprie tesi. Un uomo dai modi spicci, sommario, che calpesta diritti e tiene sotto stretto controllo i nascenti mass-media costringendoli, sotto estorsione, al silenzio o a pubblicare articoli di favore.
Tizon è comunque solo uno dei moltissimi personaggi che si susseguono nella storia, alcuni di questi incrociano anche i propri destini per poi proseguire su vie distinte, anche se si possono individuare quattro personaggi principali, ognuno dei quali al centro di ognuna delle quattro storie che vanno a comporre il romanzo. Abbiamo il citato commissario per la storia relativa ai delitti, quindi un esperto di balistica francese per la parte che tratta l'assedio francese, la zittella commerciante per la parte in cui si parla dei traffici con le americhe e un coraggioso pirata per quel che riguarda le descrizioni degli assalti alle navi da depredare. Una struttura molto dispersiva, che non riesce a tenere sempre alto il ritmo e si rivela, a tratti, soporifera spingendo a una lettura velocissima di svariati capitoli.
Dunque un ottimo testo per chi è in cerca di un volume che ricostruisca la storia di Cadice e di un certo contesto sociale, ma terribilmente lento, e per lunghi tratti noioso, per tutti gli altri, specie per chi è abituato a un intreccio giallo canonico. Deludente il finale in cui viene acciuffato il responsbile degli omicidi, ovvero un perfetto sconosciuto rispetto al precedente narrato, col triviale Tizon, convinto per tutta la storia di esser sulle tracce di un intellettuale (citazionista dell'Aiace di Sofocle) che ha trasformato la città in un'immensa e ideale scacchiera in cui giocare la sua personale e pazzesca partita, che resta a sua volta deluso (si troverà al cospetto di un assassino comune). Poco chiara la spiegazione posta in essere per giustificare la scelta del killer di anticipare i luoghi delle cadute delle bombe con gli omicidi.
Lo consiglio solo agli amanti delle storie che ricostruiscano un dato passato storico, si astengano gli altri.

La copertina originale
spagnola.


Nessun commento:

Posta un commento