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lunedì 23 dicembre 2013

Recensione de MAESTRI DELLA LETTERATURA FANTASTICA (Les Maitres de l'Etrange) (AA.VV. Ediz. Edipem / Atlas)



Titolo originale: Les Maìtres de l'Etrange, Ediz. ATLAS.
Autori: Edena-Paris, Edy Minguzzi e Fernanda Tosco.
Genere: Mini enciclopedia.
Anno: 1981
Editore: Edipem.
Pagine: 243.

Commento Matteo Mancini.
Sorta di mini enciclopedia, dedicata ai (principali) "maestri della narrativa fantastica", edita in Italia dalle Edizioni Edipem, nel 1983, ma uscita due anni prima in Francia per conto delle Editions Atlas di Parigi, col titolo Les Maitres de l'Etrange.

Il volume prende le mosse con un'ottima presentazione sottoscritta da Edy Minguzzi e prosegue dedicando due pagine illustrate per ogni autore (come mostro nella foto di cui sopra, abbandonandomi al proverbiale sense of wonder) per un totale di circa centoventi scrittori. Il lettore entra dunque subito nel vivo, senza dover passare da introduzioni incentrate sulla nascita del genere fantastico ovvero senza dover esser guidato da una panoramica propedeutica all'esame dei singoli autori.

Il libro è senza dubbio un qualcosa di fantasmagorico per un appassionato del genere e anche per chi cerchi una bussola orientativa che lo porti a conoscere nuovi autori nell'ambito della narrativa di riferimento. Per il sottoscritto è stato come entrare in una sala ludica e divertirsi nel provare tutte le attrazioni: un vero spasso.

Si assiste così a una lunga rassegna, che parte da Dante Alighieri e termina con Tanith Lee, corredata dalle foto di tutti gli scrittori presentati e dalle raffigurazioni di copertine e disegni a loro connessi. Purtroppo il formato adottato impedisce un esame approfondito, tuttavia gli autori affrontano con piglio esperto e non meramente superficiale i vari "maestri" cercando sempre di leggere tra le righe dei loro testi. Ne deriva una rassegna benedetta da una luce che filtra in profondità negli abissi della narrativa fantastica e cerca di illuminare laddove i lettori poco attenti non sono soliti spingersi. Questo approccio è da subito evidente. E' lo stesso Minguzzi a farlo capire nell'introduzione dell'opera.

"Il fantastico apre l'accesso a dimensioni terribili e proibite dell'essere" spiega Minguzzi. "Dimensioni riscoperte dalla psicanalisi che le ha accomunate nell'unica definizione di subconscio, ma che l'antichità divideva in due sfere: il mondo soprarazionale e il mondo infero. Il fantastico apre uno spiraglio verso l'uno o verso l'altro di questi due universi proibiti alla ragione."
Se quanto sopra potrebbe ritenersi piuttosto comune nell'analisi del genere, la particolarità de "I Maestri della Letteratura Fantastica" è da individuare, per buona parte degli scrittori proposti, nello sforzo di interpretare e comprendere i riferimenti esoterici/iniziatici celati nei loro romanzi, al fine di dare una lettura tesa a decriptare i simbolismi e le metafore utilizzate dai vari maestri per rendere elitario il significato delle loro opere.

Minguzzi è bravo a citare, nella sua introduzione, l'immenso Jorge L. Borges il quale parlava "di uno sconcertante punto Alfa dal quale si poteva cogliere la totalità dell'esperienza al di là del tempo, dello spazio, della materia e della causalità così come sono percepite dalla ragione". Accedere a questo "Punto Alfa", secondo il maestro argentino, significa "identificarsi col cosmo in un processo che nell'ambito religioso si avvicina all'esperienza dei mistici, mentre nel solco dell'esoterismo si accosta al procedimento alchemico dell'integrazione dell'uomo nel cosmo in una corrispondenza armonica del TUTTO NEL TUTTO."
Già da queste premesse, si intuisce che avremo a che fare con un approccio di studio non scolastico ma orientato in un'ottica da veri specialisti. Ecco quindi che Minguzzi arriva a scrivere che chi giunge al Punto Alfa è in grado di "sciogliere i corpi e condensare gli spiriti secondo il motto dell'Alchimia solve et coagula, o di indiarsi, come fa Dante, perché in una dimensione che travalica spazio, tempo, materia e causalità nulla preclude il passaggio dalla materia allo spirito."
Delineato il contesto e la chiave interpretativa con cui affrontare un certo tipo di letteratura, arriva puntuale l'ammonimento per i bambocci o gli irrispettosi di turno. Spiega Minguzzi: "l'accesso a questa sfera non è per tutti. Occorrono un'iniziazione, una preparazione adeguata e un graduale accostamento attuato seguendo il solco di una religione rivelata o di un itinerario ieratico e rituale consacrato da millenni di tradizione. Solo chi segue questa prassi può sviluppare facoltà sottili che gli consentono di superare le barriere della ragione, e infine intuire la Legge Cosmica invisibile che motiva gli eventi terrestri; solo gli eletti possono vedere le cause superiori che occultamente determinano gli accadimenti dall'uomo attribuiti al caso. Chi non è chiamato a tanto è destinato alla follia, così come chi viola le frontiere del soprannaturale senza adeguata preparazione si apre alla psicosi e alla schizofrenia."

Quanto in pillole anticipato da Minguzzi emerge in modo dirompente nelle sfaccettature dei vari scrittori analizzati. Accanto ai capisaldi del genere come la scuola anglo-irlandese legata al gruppo capitanato da Yeats e Conan Doyle ovvero il corposo gruppo weird tales con i tre moschettieri Lovecraft, C.A. Smith e R.E. Howard in prima linea, abbiamo i grandi classici reinterpretati secondo l'ottica già menzionata (Dante, Ariosto, Tasso, Rebelais, Cyrano di Bergerac, Jonathan Swift, Goethe, Dumas etc...) e i precursori del romanzo del terrore come Sheridan Le Fanu, Mary Shelley, E.A. Poe.
Viene inoltre dato spazio ai maestri delle fiabe (Perrault, Andersen, Carroll, Collodi, mancano invece i Grimm), agli anticipatori del romanzo sci-fi (Verne, Wells), agli occasionali (per il genere) Gabriele D'Annunzio (notevole rilettura esoterica), Gogol, Tolstoj e Kafka, alla scuola di lingua tedesca rappresentata da maestri monumentali come Meyrink e Hoffmann (analizzati anche Kubin, Ewers, Herzl etc), per non parlare dei precursori del fantasy come Lord Dunsany e Tolkien. Corposa schiera infine di autori di lingua francese, molti dei quali neppure tradotti in Italia, da cui però manca in modo inspiegabile Gaston Leroux (autore del famoso Il Fantasma dell'Opera).
Nella seconda parte del volume irrompono gli autori sci-fi con Orwell, Simak, Van Vogt, Dick, Asimov, Scheckley, Bradbury, Matheson etc. Spazio, tra gli altri, anche per i superlativi Borges, Cortàzar e Marquez.

Come anticipato, e come era inevitabile, ci sono delle esclusioni illustri alcune delle quali gravi, seppure molti di questi scrittori finiscono con l'essere citati nel testo. Così, oltre ai già citati, non sono analizzati i "creatori" del romanzo gotico Horace Walpole (autore de Il Castello di Otranto), Ann Radcliffe (conosciuta per L'Italiano) e Matthew G. Lewis ("Il Monaco"), gli irlandesi Oscar Wilde ("Il Ritratto di Dorian Gray") e Maturin ("Melmoth"), gli slavi Bulgakov ("Il Maestro e Margherita") e Lem ("Solaris") e poi ancora Seabury Quinn (autore col maggior numero di pubblicazioni sulla rivista Weird Tales), gli specialisti delle ghost stories Benson, Oliver Onions e De la Mere, i fantascientifici atipici Ballard e Zelazny e i nostri Pirandello, Calvino e Capuana (c'è invece Dino Buzzati). Il fatto che poi il volume sia del 1981 motiva l'esculsione dei vari King, Barker, Straub, Campbell, Wagner e compagnia.

Al di là delle esclusioni, che comunque hanno permesso l'inclusione di autori come De Nerval, Peladan, Danrit (personaggio interessante che mi piacerebbe vedere pubblicato anche in Italia), Sax Rohmer (famoso per Fu Manchu, ma di cui in Italia non si trovano i racconti fantastici), Fèval, Huysmans, Rosny Ainé e molti altri ancora, solitamente ignorati in volumi del genere, si tratta di un'opera notevole e utile a capire il giusto approccio alla lettura di un tipo di narrativa giudicata, in modo stolto, di serie B o da ragazzi da una superficiale e arrogante scuola di pensiero.

In conclusione, visto il periodo, si tratta di un volume perfetto per un grande regalo di Natale da fare a chi legge una certa tipologia di libri. L'aspetto negativo sta nella difficile reperibilità, trattandosi di un volume fuori catalogo e spesso associato a un'enciclopedia chiamata "DIMENSIONE X".

Vale l'acquisto.

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